Dove sono finite le foreste di Pag?
Si suppone che l’isola fosse verde e rigogliosa fino alla fine del Medioevo, e che la sua fisionomia alquanto brulla sia dovuta alla concomitanza di tre processi: una pastorizia piuttosto intensa, il taglio degli alberi (il leccio di Pag era molto apprezzato nei cantieri navali) e l’impetuosa bora mista alla salsedine del mare. La bora è un vento freddo e impetuoso che proviene da nord – nordovest. Superati i monti del Velebit e acquistata velocità nell’omonimo canale, va a frustare l’isola per tutta la sua lunghezza. La salsedine, che l’impietoso vento settentrionale solleva dalla superficie del mare, viene cosparsa per tutta l’isola rendendo sapide le piante della macchia mediterranea. Proprio per quest’accentuata sapidità delle piante